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Alessandra Zengo

Editor e digital strategist freelance

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Chi sono e cosa fanno editor e agenti letterari

16 Aprile 2015 pubblicato da Alessandra Zengo 1 Comment

Esistono due figure professionali di cui uno scrittore può difficilmente privarsi: l’editor e l’agente letterario. Scopriamo insieme chi sono, cosa fanno e perché servono a chi vuole scrivere senza temere i risultati. 

L’editor come fa?

L’editor è un professionista misterioso che gli autori temono, odiano e, in alcuni casi, amano. Si dicono molte cose sul suo conto, e non sempre tutte vere, ma anche questo contribuisce ad aumentarne il fascino. Lo scrittore esordiente, quindi, si interroga sulla sua utilità. Ma prima si chiede: chi è?

Esistono due tipi di editor: quelli bravi e quelli non-bravi (che possono essere mediocri o pessimi, ma la Legge di Murphy dice che se c’è una possibilità che possiate incontrare l’”editor pessimo” incontrerete proprio lui e nessun altro). Di queste due macro-categorie fanno parte sia gli editor che lavorano all’interno di una casa editrice, sia i freelance che vendono la propria professionalità al miglior offerente.

Gli editor del primo tipo (che possono essere senior o junior a seconda di età, esperienza e mansioni) sono le persone con cui dovete prendervela se non vi piacciono i libri che vengono pubblicati. Partecipano alle fiere di settore (Parigi, Londra, Francoforte le più importanti), leggono e selezionano i manoscritti da pubblicare e, se stiamo parlando di autori italiani, li aiutano a rendere il testo adatto alla pubblicazione.

L’editor freelance, invece, è uno di quei tipi strani a cui piace cambiare spesso, persone e libri. È la soluzione migliore per gli autori emergenti che vogliono mettersi in gioco e lavorare con un professionista del settore che prima ti demolisce casa senza pietà e poi ti aiuta a riedificarla più solida e confortevole. Costa, è faticoso e stressante peggio di un trasloco, ma potrebbe valerne la pena. Dunque perché un autore dovrebbe affidarsi a un editor freelance? Per imparare. Lavorare per settimane e mesi accanto a un editor aiuta a migliorarsi e molto più velocemente di un lavoro in solitaria. Il manoscritto cambia radicalmente, spesso, ma la cosa più importante è che l’autore acquisisce una consapevolezza nuova dei propri strumenti, è migliorato lui oltre alla sua opera.

Ricapitolando

Chi è l’editor: dipendente di una casa editrice o freelance.
Cosa fa: seleziona i libri da pubblicare; ti aiuta a migliorare il manoscritto.
Perché sceglierlo: proporti agli editori e pubblicare o auto-pubblicarti.
Cosa non fa: ghostwriting, rappresentanza, correzione di bozze, consulto psicologico (gratuito).

E l’agente?

L’agente letterario è il secondo prezioso alleato dell’autore che vuole far leggere al mondo quello che ha prodotto nella propria stanzetta. Il suo lavoro consiste nel far approdare il manoscritto inedito sulle scrivanie degli editor giusti e, in seguito, scelta la destinazione adatta, strappare le condizioni migliori per il contratto, tra cui quelle economiche riguardanti anticipo e percentuali (royalties delle vendite del libro e dei diritti secondari). In Italia gli agenti importanti sono pochi, e ancora meno (per non dire quasi nessuno) fa scouting diretto, perché è poco remunerativo e richiede moltissimo tempo. Lo scrittore emergente può comunque candidarsi spontaneamente con modalità che ogni agente specifica nel proprio sito web (se ne ha uno).

Tuttavia anche questa strada non è priva di ostacoli.

1. Molti agenti hanno un servizio di lettura a pagamento: uno o più collaboratori leggono il manoscritto e redigono una scheda di lettura che può aiutare lo scrittore a capire quali sono i suoi errori e come sistemarli. La qualità è differente per ogni agenzia (e il nome importante non è una condizione sufficiente per garantirla), ma diffidate di chi mette la tassa di lettura come obbligatoria per essere presi in considerazione. Un buon agente divide l’attività di valutazione manoscritti dalla rappresentanza e pone il primo come servizio aggiuntivo, non come necessario per entrare nella scuderia.

2. Il lavoro dell’agente consiste nell’investire, come fa l’editore (non a pagamento), nello scrittore e di norma chiede una percentuale (fino al 20%, ma l’agente serio non chiede più del 10%) su anticipo e royalties che spettano all’autore per contratto. Esistono però agenti che chiedono agli autori di pagare un servizio di editing pre-pubblicazione, al fine di proporre un manoscritto migliore alle redazioni delle case editrici. Come nel caso della tassa di lettura obbligatoria, diffidate anche da questo tipo di agenti. Evidentemente non prevedono di piazzarvi e vendere bene con il vostro libro, se sono preoccupati di ricevere subito un compenso dal proprio cliente.

3. Scegliete agenti che abbiano contatti consolidati con le case editrici che vi interessano (un aiuto, da questo punto di vista, può essere controllare la scuderia di autori e gli editori che li hanno accolti). Agenti piccoli e poco conosciuti difficilmente sono influenti e hanno potere contrattuale.

Ricapitolando

Chi è l’agente letterario: un mediatore tra editore e scrittore.
Cosa fa: sceglie scrittori da rappresentare e li aiuta a pubblicare alle condizioni migliori.
Perché sceglierlo: per evitare di aspettare mesi in attesa di una risposta dagli editori e per avere qualcuno che tuteli i vostri interessi e contratti le condizioni più favorevoli, anche per il futuro (si vedano clausole di prelazione, opzione, esclusiva etc).
Cosa gli interessa: la pubblicabilità/vendibilità del prodotto che presentate.
Cosa non fa: miracoli.

Per amor di sintesi e per non tediarvi troppo, mi sono limitata a fare una panoramica generale sul lavoro di editor e agenti letterari, ma se avete domande o dubbi scrivetemi e risponderò con piacere.

Categorie: Editoria Tag: Agenzie letterarie, Case editrici, Consulenza, Editing, Scouting, Servizi editoriali

Alessandra Zengo

Parafrasando liberamente Paul Valéry, “spesso penso, a volte sono”: nello specifico editor, digital strategist e consulente. Dal 2009 vivo una relazione impegnativa col mondo editoriale, e ancora non ci siamo lasciati. Amo i libri, i cani, il sushi, le cose fatte bene, i quaderni, gli abbracci, i congiuntivi e altre sconcezze. Considero Pippi Calzelunghe la mia style-guru, ma sono più alta.

Reader Interactions

Comments

  1. Roberto says

    10 Gennaio 2018 at 16:02

    Sarà dura trovare l’Agente giusto… mi devo impegnare!

    Rispondi

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