Ci hanno detto che il prezzo stabilisce il valore intrinseco di quello che stiamo comprando, e ci abbiamo creduto. Se qualcosa (un bene o un servizio) costa di più, è sicuramente migliore. Quello che non ci hanno detto è che il prezzo è solo una parte del valore (che è pure soggettivo).
Marx si rivolterebbe nella tomba, e probabilmente lo sta già facendo da qualche secolo. Un libro messo a disposizione gratuitamente, quindi, non può avere una dignità propria, perché il lavoro si paga e se qualcuno lo regala significa che non vale granché. Giusto?
Questa editor non è dello stesso parere, dato che le cose gratuite le piacciono moltissimo e ci ha fatto anche qualche progetto. Tuttavia, se non sei altrettanto generoso, puoi pensare alla pubblicazione gratuita come un investimento, un tassello all’interno di una strategia di marketing più ampia. Ci sono, però, delle condizioni.
Perché pubblicare un e-book gratis?
I benefici di una pubblicazione gratuita sono diversi: se sei un autore esordiente, ti aiuterà a farti conoscere e leggere dalle persone, mentre se hai già all’attivo qualche libro puoi rafforzare il rapporto con i lettori, donando uno spin-off piuttosto corposo, magari dedicato a un personaggio molto apprezzato.
In particolare, se l’obiettivo è acquisire nuovi lettori, Smashwords ci rivela qualcosa di interessante. Ne ho già parlato nella newsletter di Diario di Pensieri Persi, ma è il caso di ripetersi: Coker, il proprietario della piattaforma, una delle prime a distribuire gratuitamente libri digitali, afferma che le serie con il primo titolo gratis vendono di più, di circa il 66%.
Nonostante la percentuale molto interessante, la strategia rimane rischiosa, ma soltanto per chi ha romanzi scadenti, che invoglierebbero poco il pubblico a comprare i seguiti. In caso contrario, potresti vendere più copie, avere lettori più soddisfatti (perché sei stato così carino e fiducioso da regalare la tua prima fatica) e anche più soldi (questo se sei bravo in matematica e scegli il prezzo giusto per i successivi, tenendo conto di IVA e della percentuale che la piattaforma / distributore trattiene).
Come farlo?
Nel mondo del business si parla di ROI, ovvero return of investment (che è anche il cruccio di tanti social media strategist). Quando decidi di pubblicare un racconto, novella o romanzo gratis online, devi decidere qual è il tuo obiettivo, così alla fine puoi capire se la strategia ha funzionato e con quali risultati.
E il segreto, come sempre, è fare le cose per bene. Se rendi disponibile quel raccontino che hai nel cassetto del sottoscala, sì, proprio quello che hai scritto quando eri adolescente, non stupirti se i responsi non saranno positivi. Se lo metti su Amazon con una copertina realizzata con Paint, non stupirti se non viene scaricato. E lo stesso vale per la quarta di copertina e la presentazione che proponi online.
Un libro gratis non ha bisogno di soffrire di complessi di inferiorità, perché non ha niente di meno del suo gemello a pagamento. La preparazione e la cura richieste sono le stesse, a tutti i livelli. Più il libro è bello, ha valore e sai presentarlo nel modo giusto (nel caso, ripassa le public relations digitali), più i lettori apprezzeranno il regalo e decideranno di seguirti e leggerti ancora. Se il tuo obiettivo, quindi, non è genericamente “farti leggere”, ma attrarre nuovi lettori per gli altri romanzi che hai pubblicato, questo tipo di pubblicazione può davvero fare la differenza e lanciarti nell’empireo dei grandi autori italiani (forse).
E come tutte le più belle cose, però, ha un lato negativo: i feedback. Ricevere recensioni e commenti sulle piattaforme sarà più difficile, e la proporzione tra acquisti / feedback è nettamente inferiore per le pubblicazioni gratuite rispetto a quelle a pagamento. Possiamo spiegarcelo con la lunghezza del testo: se è troppo breve, forse il lettore non ha molto da dire per riempire i caratteri richiesti da Amazon. Il secondo rischio è che il testo venga scaricato ma non letto, e lasciato a prendere polvere nella biblioteca sincronizzata dell’e-reader, soprattutto se nella fase di promozione hai spammato il libro nei gruppi sbagliati (molti download ma poche letture reali).
E dove?
Se scegli di pubblicare un romanzo gratuitamente, oltre a tutti gli altri obblighi che spettano a un self-publisher, devi saper scegliere bene la piattaforma nel quale renderlo disponibile e la promozione da far seguire. Se è una pubblicazione abbastanza lunga (non dieci o venti pagine), puoi promuoverlo come un libro normale attraverso i blog letterari (anteprime, segnalazioni, recensioni, guest post), chiedendo l’inserimento di alcuni link principali di download e di specificare che è gratuito.
Invece, per quanto riguarda il luogo, le possibilità, circa, sono le seguenti: Youcanprint (però la piattaforma figurerà come editore), Street Lib (fase beta, non si sa ancora se terranno la possibilità di pubblicare libri gratis ancora per molto), Smashwords (solo inglese), Issuu.com (se hai un impaginato grafico figo), blog (pubblico comunque limitato, no marketing in-store), Wattpad e altre piattaforme di social writing (qui però serve un lavoro di social networking non indifferente all’interno della piattaforma, assieme a moltissimo spam).
Se ancora non te la senti di pubblicare un intero libro / novella gratis, Amazon giunge in tuo soccorso, permettendoti di farlo per un periodo limitato di tempo e per un totale di cinque giorni anche non consecutivi (solo se hai sottoscritto col sangue il suo programma Kindle Direct Publishing Select).
Conclusione
Questa editor consiglia di provare almeno una pubblicazione gratuita, supportata, è bene ribadirlo, da una strategia che comprende anche il titolo, la cover, la presentazione, la piattaforma, le keywords, il periodo di uscita, il genere, la trama, promozione, se il testo è autoconclusivo o legato a una serie ecc. Un e-book di questo tipo può essere sfruttato per diversi esperimenti: scrivi gialli, ma vuoi provare l’erotico o il romance di cui tutti parlano; hai scritto una saga fantasy, ma vorresti testare il mercato e l’interesse per lo storico e così via.
Insomma, mettere gratis online i propri scritti non significa svalutarsi, ma accade quando si propongono libri di pessima qualità, che prescinde dal prezzo d’acquisto e dal marchio editoriale. Il self-publishing dà la possibilità di pubblicare qualsiasi cosa, anche orrenda, non editata o corretta, acerba, per chiedere un parere ai lettori, ma è giusto farlo (se non nei luoghi specifici come blog personali, EFP, Wattpad ecc)? Si entra così nel territorio inesplorato della responsabilità editoriale, quando viene a mancare un intermediario che sceglie e cura i libri, soprattutto dal punto di vista redazionale.
La scelta della pubblicazione gratuita, invece, rappresenta un’opportunità: per sperimentare con la scrittura; per sondare il mercato o l’interesse del pubblico; per rilanciare una serie passata o promuovere quella corrente, così come le altre pubblicazioni; per convincere i lettori che anche gli italiani sconosciuti sanno scrivere bene. E ora sbizzarrisciti e regalaci il tuo talento.
Veramente interessante come riflessione e condivisibile come posizione… questo post e quello delle Public Relations Digitali li ho stampati e incorniciati in camera da letto, sperando che travasino per infusione durante la notte 🙂
Grazie Emilia 😀
Che il potere dell’osmosi sia con noi!