• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to footer

Alessandra Zengo

Editor e digital strategist freelance

  • Home
  • Chi sono
  • Cosa faccio
    • Editing
    • Digital strategy
    • Consulenza
    • Start
    • Refresh
  • Blog
  • Lavora con me
  • Contatti

Non si riesce mai a parlare di ciò che si ama

16 Maggio 2018 pubblicato da Alessandra Zengo Leave a Comment

“Non è forse vero che le nostre vite sono troppo brevi per arrivare a quell’espressione totale che durante tutti i nostri balbettamenti era sempre stata la nostra intenzione più profonda e più vera?”
Joseph Conrad, Lord Jim

On échoue toujour à parler de ce qu’on aime, ovvero “ci si arena sempre nel parlare di ciò che si ama” o “non si riesce mai a parlare di ciò che si ama” (nella traduzione Mimesis) — è l’ultimo testo di Roland Barthes, dedicato a Stendhal e al suo rapporto con l’Italia.

Che ci si areni nel parlare di ciò che si ama è vero per Stendhal, che nel suo diario di viaggio “dice” il suo amore per l’Italia, ma non riesce a raffigurarlo, a raccontarlo (non a caso le sue parole di meraviglia e di affetto sono vaghe, generiche, dei “fantasmi”), come invece è possibile fare soltanto attraverso l’intercessione del romanzo. Ma è vero anche per me (e non penso di essere sola, in questo), che riesco a scrivere dieci pagine su un manoscritto che non mi è piaciuto affatto, ma a fatica arrivo alla fine della prima, per un libro che mi è piaciuto moltissimo.

È davvero difficile spiegare l’effetto di un bel testo letterario (perché “risuona” a livello soggettivo e perché funziona rispetto al canone), e allora per evitare “balbettamenti” mi concentro su ritagli e dettagli. Che sono circoscritti, maneggiabili, e per fortuna poco propensi a sfuggire dalle dita quando li si trasferisce in un testo (non narrativo). L’iper-specializzazione, insomma, mi toglie dall’imbarazzo.

L’estate scorsa ho letto per la prima volta La donna del tenente francese, in inglese perché l’edizione Mondadori è fuori pubblicazione (shame, shame). L’ho riletto altre tre o quattro volte, nel corso dell’anno, e a ogni rilettura mi sembrava migliore, di una bellezza che si dispiega lentamente, che non ha fretta di farsi ammirare subito.

È bello, completo (a una cara amica, che per puro caso scrive anche, ho intimato: “Leggilo, dentro c’è tutto”), stratificato, ironico, intelligente senza essere polverosamente erudito. John Fowles ha creato una protagonista femminile che, non a caso, ho paragonato a Jane Eyre, e non solo per le circostanze esteriori che le accomunano (istruzione e lavoro: sono entrambe giovani istitutrici). Ma Sarah Woodruff è molto più della Jane bröntiana, è la sua evoluzione moderna, dato che non ci sarebbe niente di pregevole nel copiare un’eroina del secolo precedente.

E poi c’è John Fowles, che attraverso un narratore selettivamente onnisciente si prende gioco del lettore — di noi —, lo giudica, lo sfida ma, allo stesso tempo, gli consegna le chiavi della libertà, proprio nel cuore della finzione.

“Ho scandalosamente distrutto l’illusione? No. I miei personaggi continuano a esistere, e in una realtà che non è meno, o più reale, di quella che ho appena distrutto. […] Dite che questo è assurdo? Che un personaggio o è “reale” o “immaginario”? Se tu la pensi così, “hypocrite lecteur”, posso soltanto ridere. Tu non consideri del tutto reale neanche il tuo passato; lo agghindi, lo indori, lo diffami, lo censuri, lo rattoppi… in una parola lo romanzi e lo metti su uno scaffale, è il tuo libro, la tua autobiografia romanzata. Tutti noi non facciamo che sfuggire alla realtà reale. È questa una definizione fondamentale dell’homo sapiens.”

Dentro il romanzo i personaggi stessi, come i lettori, sono liberi: Fowles cerca di imbrigliarli, di cambiarli, di guidarli, ma ora hanno volontà propria, seguono i propri desideri, le proprie pulsioni, le proprie paure, le proprie credenze, come se il principio d’autorità dell’autore fosse crollato di fronte alla dichiarazione d’indipendenza delle sue creature.

L’autore è preso tra due fuochi: i personaggi che si ribellano, da una parte; i lettori che interpretano a piacimento, dall’altra. E il cambiamento è storico, con il postmodernismo, anche se La donna del tenente francese, pubblicato nel 1969, è un tipo particolare di romanzo postmoderno. Un po’ come Il nome della rosa di Umberto Eco.

Comme l’on serait savant si l’on connaissait bien seulement cinq à six livres,* ovvero “come saremmo saggi se conoscessimo bene soltanto cinque o sei libri”, scrisse Gustave Flaubert all’amante Louise Colet nel 1853. L’autore di Madame Bovary arriva a questa conclusione dopo aver ripreso la lettura dei Moralia di Plutarco, “una miniera di pensieri inesauribili”. Io dopo aver (ri)letto John Fowles, ovviamente.

 

* La frase è citata anche all’inizio delle Lezioni di letteratura di Nabokov, nel saggio Good Readers and Good Writers. L’edizione originale dell’epistolario di Flaubert è Correspondance: Nouvelle édition augmentée.

Categorie: Elementary Tag: Gustave Flaubert, John Fowles, Roland Barthes

Alessandra Zengo

Parafrasando liberamente Paul Valéry, “spesso penso, a volte sono”: nello specifico editor, digital strategist e consulente. Dal 2009 vivo una relazione impegnativa col mondo editoriale, e ancora non ci siamo lasciati. Amo i libri, i cani, il sushi, le cose fatte bene, i quaderni, gli abbracci, i congiuntivi e altre sconcezze. Considero Pippi Calzelunghe la mia style-guru, ma sono più alta.

Reader Interactions

Cosa ne pensi? Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

Vuoi sapere le cose prima degli altri?

Elementary è una newsletter gratuita, simpatica e intelligente, perché arriva sempre al momento giusto.
In cambio del tuo nome e del tuo indirizzo e-mail, ti scrivo una volta al mese per raccontarti del mio lavoro, dell’editoria e delle storie che potrebbero interessarti. Niente spam e privacy blindata, promesso!

  • FAQ
  • Policy
  • Credits
  • 221B
  • Facebook
  • Instagram
  • Medium
  • Twitter

Copyright © 2023 . Alessandra Zengo . P.IVA 04961050285

Anche in questo sito si usano i cookie per garantirti un’esperienza d’uso migliore. Se sei d’accordo, continua a navigare. Altrimenti, puoi leggere la mia Cookie & Privacy Policy.
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA